Il sucralosio è un dolcificante artificiale 600 volte più dolce dello zucchero e di per sé non contiene calorie. Ė molto utilizzato negli Stati Uniti e, in Europa, è approdato nel recente 2004. Venduto con il marchio Splenda, è utilizzato in oltre 6.000 prodotti alimentari, tra cui bibite “dietetiche”, in alcuni tipi di chewinggum, in cereali per la prima colazione, nei sughi per condire, in alcuni prodotti dietetici e altri cibi e bevande a basso contenuto calorico.

Da insetticita alla tazzina del caffè

Tutto è partito da una sostanza contenuta in un pallone che sembrava avere le caratteristiche necessarie per produrre un eccellente insetticida. La polvere cristallina era di una consistenza facilmente immaginabile spruzzata sui campi coltivati, e le sue molecole erano ricche di atomi di cloro come il DDT.

Per realizzarlo, un giovane chimico indiano  del Queen Elizabeth College di Londra, Shashikant Phadnis, e il suo consulente, Leslie Hough, avevano dato inizio alla sperimentazione per un questo nuovo insetticida, che, prendendo del Cloruro di solforile – una sostanza chimica altamente tossica – e aggiungendolo una goccia per volta ad una soluzione di zucchero, ne seguì una violenta reazione ottenendo così un composto completamente nuovo: 1′, 4, 6, 6′- tetracloro – 1′, 4, 6, 6′ – tetra-desossigalattosaccarosio.

Era il 1975, a Shashikant Phadnis fu chiesto di testare la “polvere”, e, pensando di doverla assaggiare, si rese conto essere di un sapore dolcissimo:” “Quando riferii la mia scoperta a Leslie Hough, mi chiese se fossi pazzo” – ricorda Phadnis -. Pur rendendosi conto del rischio corso assaggiando un composto senza sapere nulla della sua tossicità, Leslie Hough ne fu entusiasta e provò a metterne un po’ nel suo caffè, pensando comunque che sarebbe sopravvissuto. L’anno successivo, i due scienziati lavorarono con l’azienda britannica Tate & Lyle per avviare la produzione di zuccheri clorurati (più di un centinaio), fissando infine l’attenzione su un solo composto con tre atomi di cloro seicento volte più dolce dello zucchero: “Non è di alcuna utilità come insetticida” – ha detto Hough di recente – rivelandosi  più utile come “dolcificante”. Nella sua forma pura è noto come sucralosio, ma se miscelato con riempitivi e venduto in bustine di colore giallo brillante, è noto come Splenda, il dolcificante artificiale più venduto in America.

Quando il marketing ci mette lo zampino

Nonostante questa “grande scoperta” venga commercializzata come un prodotto destinato a combattere l’obesità e il diabete di tipo 2, il consumo di sucralosio, da recenti studi scientifici, sembra essere invece collegato allo sviluppo di una serie di patologie tra cui obesità e diabete di tipo 2. Il punto da focalizzare non sarebbe tanto la sua nocività, ma quanto l’industria alimentare stia spingendolo sul mercato per il solo business, e che grazie alle menzogne del marketing è diventato il dolcificante più venduto in America (non solo).

Gli studi confermano … ma non basta

E’ recente (maggio 2023) la pubblicazione delle linee guida dell’OMS relative ai dolcificanti artificiali, sucralosio compreso, che consigliano di non consumarne soprattutto per perdere peso. La raccomandazione si basa su una revisione sistematica delle prove scientifiche più attuali che collegano i dolcificanti non zuccherini al diabete di tipo 2, alle malattie cardiovascolari e alla mortalità per tutte le cause, nonché all’aumento del peso corporeo. Ė vero, gli studi confermano, ma perché allora non si ferma la produzione di quei prodotti che mettono a rischio la salute del consumatore, e non solo!

 

Elena Alquati


altri riferimenti nel sito

approfondimenti

Journal of Toxicology and Environmental Health

Il gruppo di consumatori USRTK chiede alla FTC di indagare sulla pubblicità del sucralosio – USA Diritto alla conoscenza

L’aspartame è legato all’aumento di peso, all’aumento dell’appetito e all’obesità (usrtk.org)

Fonte: https://usrtk.org/sweeteners/sucralose-emerging-science-reveals-health-risks/?mc_cid=9614134eae&mc_eid=59c45fd9b3#deceptive_marketing