L’Organizzazione Mondiale della Sanità sconsiglia l’uso dei dolcificanti (NSS[1])sia per il controllo del peso corporeo che per  il pericolo nell’aumento del rischio di ammalarsi di malattie croniche non trasmissibili[2]: questo è ciò che emerge dalle nuove linee guida (bozza) da poco pubblicate.

Raccomandazioni evidenti

Queste raccomandazioni si basano su risultati di una revisione sistematica delle prove disponibili, nelle quali si evidenzia che l’uso di questi dolcificanti, a lungo termine,  non porta alcun beneficio in relazione alla riduzione del grasso corporeo, sia negli adulti che nei bambini. Non solo. Dai dati risulta inoltre che potrebbe potenzialmente esserci un aumento del rischio di diabete, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti:

“Utilizzare i dolcificanti (NSS) non aiuta a controllare il peso a lungo termine. Le persone devono prendere in considerazione altri modi per ridurre l’assunzione di zuccheri liberi, come il consumo di alimenti con zuccheri naturali, come la frutta, o cibi e bevande non zuccherati” – afferma Francesco Branca, direttore dell’OMS per la nutrizione e la sicurezza alimentare – “Gli NSS non sono fattori dietetici essenziali e non hanno valore nutrizionale.” Suggerisce inoltre che,  per migliorare la propria salute, le persone dovrebbero ridurre, se non eliminare,  gli zuccheri aggiunti dalla dieta il più presto possibile.

Sul banco degli imputati

Nelle raccomandazioni sono imputati dolcificanti di uso comune come:  acesulfame K, aspartame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati ​​della stevia.

E la politica?

L’OMS termina il comunicato con una postilla dedicata alle decisioni politiche basate su queste raccomandazioni:” Ciò indica che le decisioni politiche basate su questa raccomandazione possono richiedere una discussione sostanziale in specifici contesti nazionali, legata ad esempio all’entità del consumo in diversi gruppi di età”.

Elena Alquati

[1] Non-sugar-sweeteners

[2] Malattie cardiovascolari, diabete, cancro, ecc.


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