Da un’indagine realizzata da Unione Italiana Food, in collaborazione con le principali aziende del comparto, emergono dati su cui riflettere. Nonostante la letteratura scientifica abbia pubblicato fiumi di ricerche scientifiche in cui si evidenziano gli ampi danni dello zucchero nell’organismo umano (senza contare i vari additivi e coloranti), il settore delle caramelle ha toccato volumi da brivido: 33.596 tonnellate (+7% rispetto allo stesso periodo del 2022) per un valore di circa 359 milioni di euro.

Di fatto è un settore dichiarato in forte espansione e al passo con i tempi: successo riconosciuto da 3 italiani su 4.

Come se non bastasse

Ma non è finita qui. Da un articolo pubblicato di recente sul sito www.bevergood.com  si evidenzia che, allo zucchero utilizzato per la produzione di caramelle, possiamo aggiungere quello delle bevande che, da sole, portano il consumo pro capite di zucchero a 5 kg l’anno, pari a 54 litri pro capite.

Numeri che non si comprendono, soprattutto se consideriamo il fatto che i bambini italiani sono  fra i più obesi in Europa, ovviamente con tutte le complicazioni che ne derivano.

Elena Alquati

Fonte Ansa