Appartenente alla famiglia delle Apiaceae, la Pastinaca è una pianta erbacea biennale con una grossa radice diffusasi spontaneamente in tutta Italia, dal mare alla zona montana. Ė nota per le sue proprietà alimentari: le radici,  gradevoli al palato, vengono utilizzate,  soprattutto nell’Europa del Nord, per la preparazione di bevande fermentate. Le si conferiscono inoltre proprietà digestive, diuretiche ed è adatta alle persone deboli, anziane o convalescenti. Anche le foglie hanno un impiego alimentare: ottime appena scottate e condite con una spruzzata di limone.

Un poco di storia

Fino a che la patata non entrò a far parte delle abitudini alimentare del Vecchio Continente, era la Pastinaca ad essere presente sulle nostre tavole. Di origine eurasica, la Pastinaca pare fu introdotta a Roma dall’imperatore Tiberio: ortaggio che incontrò il gusto del popolo romano. Pare inoltre che l’Imperatore accettò la pastinaca quale parte dei tributi dovuti all’erario romano.

Nel XIII secolo arrivò nella città di Milano ed era una delle piante commestibili che veniva comunemente vendute al mercato. La testimonianza ci arriva dal poeta milanese Bonvesin de la Riva grazie al suo libro De magnali bus urbis Mediolani.

Ė arrivato un galeone carico di ….

La scoperta dell’America vide la sostituzione di molti dei cibi della tradizione del Vecchio Continente, con nuovi alimenti. Così come il mais ha sostituito la polenta di castagne o di miglio (inizialmente con non pochi problemi di salute), la pastinaca è stata sostituita dalla patata, arrivata in Europa a bordo dei galeoni di Francisco Pizarro.

Nonostante negli ultimi anni ci sia stato un forte recupero  dell’ortaggio da parte di vegetariani e vegani, è ancora poco conosciuto nella cucina italiana di oggi.

Versatile in cucina

Con la Pastinaca si possono preparare delle ottime vellutate, zuppe, minestre, ma anche contorni, polpette, torte salate. Il popolo spagnolo la impiega come ingrediente per la preparazione del Cocido madrileño; nei paesi anglosassoni viene invece arrostita ed è una tipica portata dei pasti festivi; il popolo magrebino la usa invece per il cuscus, insieme ad altri ingredienti. Insomma un ortaggio tutto da riscoprire.

Elena Alquati