… e di un vocabolario che non c’è più

E’ stato da poco pubblicato un articolo sul Washington Post in cui vengono spiegate le diatribe emerse a livello delle istituzioni americane, su come dovrebbe essere classificata la patata e in quale categoria alimentare dovrebbe essere inserita. Botanicamente appartenente alla famiglia delle Solanaceae, genere Solanum, specie tuberosum: insomma un tubero.

Riassumo brevemente i fatti

Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, la patata è la verdura più consumata negli Stati Uniti. Se fosse solo questo il punto non ci sarebbe nulla di così gravissimo, se non fosse per il fatto che, purtroppo, l’industria alimentare la trasforma in patatine fritte o altri prodotti  processati molto poco salutari.

E’ la verdura che si classifica costantemente come l’ortaggio più popolare del paese e, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, l’85% degli americani consumano patate. Anche in Italia la patata è molto apprezzata ed è consumata dall’87% degli italiani.

Il pomodoro, pur non avendo il primato, è sul podio; teniamo però conto che i pomodori sono botanicamente considerati un frutto, quindi la domanda di grande rilevanza che ci si sta ponendo tra le istituzioni americane è: le patate dovrebbero davvero essere considerate un ortaggio?

Qualcosa non torna

Prima di continuare nel riassunto, credo sia doveroso cercare il significato della parola ortaggio:” Nome generico con cui sono comunemente indicate le piante ortensi (v. ortense) e soprattutto la parte della pianta che si utilizza, come radice, tubero, foglie e similari.”   Di conseguenza per ortaggio si intende un prodotto dell’orto: la patata è un tubero, e perché non dovrebbe essere considerata un ortaggio?

… ma continuiamo nel riassunto

La questione è attualmente all’esame del Comitato consultivo per le linee guida dietetiche degli Stati Uniti: la patata è un ortaggio? Mentre la maggior parte degli esperti di nutrizione e botanici affermano che lo è, si è parallelamente innescata una diatriba, in atto ormai da lungo tempo,  sulla questione se  considerare la patata un cereale o parte di un altro gruppo alimentare, in nome della salute pubblica – soprattutto in funzione del fatto che negli Stati Uniti più del 40% delle persone di età pari o superiore a 20 anni è considerata obesa.

Cito:

“Ad un certo punto, dovremo fare i conti con quanto siamo malati – ha affermato Jerold Mande, amministratore delegato dell’organizzazione no-profit Nourish Science e professore a contratto di nutrizione all’Università di Harvard – di fatto il problema non è la patata, ma come viene trasformata, diventando un cibo ultra-processato”.

Secondo l’USDA  – Economic Research Service – quasi la metà del raccolto prodotto negli Stati Uniti viene trasformato in prodotti surgelati, per lo più patatine fritte.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura raccomandano di consumare circa 5 porzioni di frutta e di verdura, escludendo le verdure amidacee come appunto la patata.

Una questione politica o di interessi?

Kam Quarles, amministratore delegato del National Potato Council, un gruppo in difesa degli agricoltori industriali, non è d’accordo sulla restrizione dell’ortaggio nelle linee guida nutrizionali, definendolo “altamente politicizzato”.  Ha inoltre affermato che classificare le patate come qualcosa di diverso da un ortaggio graverebbe su più livelli, e non solo di natura politica.

Il comitato consultivo sta “considerando modifiche ai gruppi alimentari” e ha discusso la potenziale “intercambiabilità tra verdure e cereali amidacei. Durante la testimonianza, Quarles ha sostenuto che “le verdure amidacee e i cereali sono due gruppi alimentari molto diversi che svolgono ruoli nettamente diversi nel fornire nutrienti alla dieta”.

“Nessun esperto di sanità pubblica può affermare che mangiando meno patate fritte non dia un beneficio. Sarebbe bene mangiarne meno”, ha detto. “Ma penso che questo non abbia nulla a che fare con il fatto che sia un vegetale o meno.”

Non è chiaro quando il comitato consultivo per le linee guida dietetiche degli Stati Uniti pubblicherà le sue raccomandazioni, o se un potenziale cambiamento nel gruppo alimentare della patata avrebbe un effetto immediato sul consumo del raccolto o su un’industria da 100 miliardi di dollari .

Per ora, la patata – vegetale o meno – è profondamente radicata nella dieta del paese,  e non solo negli Stati Uniti.

Riflessione

Capisco che gli interessi su questo ortaggio possano essere tanti, ma:

  1. di fatto la patata è un ortaggio;
  2. botanicamente è un tubero – verdura amidacea;
  3. di fatto il cereale non ha niente a che vedere con le verdure amidacee;
  4. di fatto non ci si dovrebbe nutrire di sole patate;
  5. di fatto la patata è stata un alimento che ha nutrito intere popolazioni del Sud America e non ha mai ammazzato nessuno sino a quando è stata cucinata secondo le culture locali e in modo tradizionale;
  6. di fatto l’industria ha trasformato la patata in un prodotto insalubre che non è più patata.

Questi sei punti sono un dato di fatto indiscutibile e non possono essere trasformati in una opinione personale.

Elena Alquati