Se andassimo a documentarci su come si è evoluto l’essere umano riguardo al cibo, scopriremmo che quest’ultimo ha avuto una grande influenza soprattutto da quando abbiamo imparato a cucinarlo.  Sono tre i momenti in cui gli antropologi hanno evidenziato che il cervello umano ebbe un’importante espansione del suo volume, uno di questi si è verificato circa due milioni di anni fa quando nella dieta dell’uomo cacciatore-raccoglitore si è rilevato un aumento nel consumo di carne.  Pur non potendo affermare che l’essere umano si sia nutrito da sempre di sola carne, si può invece confermare essere stato uno degli alimenti che ha contributo nel processo evolutivo.

In un passato relativamente più recente però, il cibo animale è stato un privilegio dei più ricchi, e, insieme allo zucchero, erano alimenti molto presenti nella loro dieta con non pochi problemi di salute; il povero aveva invece gravi problemi di denutrizione, spesso conseguenti a fattori climatici (danni ai raccolti), malattie, guerre e carestie.  Che il medico consigliasse un’integrazione basata su carne, latte e uova nella dieta era comprensibile, ma, nel tempo, questi suggerimenti hanno maturato la credenza che le proteine animali fossero più importanti di quelle vegetali. Nel momento in cui il cibo animale è diventato più disponibile (fine anni ’70) a tutte le classi sociali, il suo consumo aumentò vertiginosamente.

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