Le strategie utilizzate per contrastare la diffusione del Covid 19 poco hanno a che fare con lo studio di un piano di prevenzione che risolva questo problema alla radice, e che migliori e tuteli la salute dei cittadini/ambiente. Di fatto un Piano Nazionale per la Prevenzione esiste ma non è ancora stato applicato l’aspetto che riguarda l’alimentazione e lo stile di vita.
Credo fortemente che questi ultimi due fattori siano rilevanti, è un lavoro che va impostato, al più presto, con il coinvolgimento di tutti gli attori possibili, istituzionali e non, affinché si possano avere risultati positivi sul piano della salute e del risparmio sanitario.
Il nostro lavoro
Sono presidente dell’associazione l’Ordine dell’universo, e, consapevoli del fatto che questo argomento fosse di importanza primaria, abbiamo, negli anni lavorato molto per introdurre un cambiamento nelle scuole, tanto da fondare un progetto dal nome “Coordinamento cambiamo la mensa” il cui co-fondatore è stato Franco Berrino e con il quale abbiamo abbiamo lavorato molto in questa direzione, sia per quanto riguarda la tipologia di alimenti serviti ai bambini, che come qualità, punto citato nei capitolati ma non sempre così puntuale nel servizio.
Allegato tecnico scientifico proposta di protocollo ragionato
E’ stato fatto un grande lavoro con diverse amministrazioni; con il dr. Berrino abbiamo avuto un colloquio con il Ministero della Salute per collaborare ad un aggiornamento delle linee guida; ho avuto un colloquio al Miur per vedere se era possibile procedere con il progetto sul piano nazionale. Insomma una grande esperienza! Purtroppo ultimamente è stato vanificato ogni lavoro fatto, non solo da noi, ma da tutte quelle persone che come noi si sono impegnate affinché ci fosse un cambiamento permanente a favore della salute dei bambini/ragazzi.
E’ da poco uscito il documento “Allegato tecnico scientifico proposta di protocollo ragionato”, al quale ho partecipato nella sua stesura, in quanto presidente dell’associazione L’Ordine dell’Universo, sul tema che riguarda le “raccomandazioni per una sana alimentazione nelle ristorazioni e contesti scolastici”, che troverete a pag. 23 del documento. Ringrazio il Dr. Donzelli – Medico specialista in Scienza dell’alimentazione – che mi ha richiesto di partecipare alla stesura di questo tema al quale mi sono dedicata per anni e che tutt’ora lo ritengo un punto di intervento strategico: l’educazione alimentare nelle scuole.
I punti essenziali su cui focalizzarci
Ecco i punti essenziali su cui si dovrebbe lavorare e che troverete dettagliati del documento integrale.
Per la salute dei bambini e del personale sono tutt’ora di utile riferimento le “Linee di indirizzo nazionali per la ristorazione scolastica”, coerenti con le prove scientifiche disponibili, che indicano come modello completo ed equilibrato la dieta mediterranea tradizionale, basata su cereali per lo più integrali, legumi, verdure, frutta fresca e secca oleosa, olio extravergine di oliva (se possibile italiani) e un modesto consumo di cibi di origine animale.
E’ stata esposta La pianificazione dei menù settimanali che dovrebbero ispirarsi ai seguenti criteri:
1. inserire ogni giorno verdure e frutta di stagione (quando possibile biologica e a chilometro zero);
2. proporre 5 pasti con cereali e derivati integrali/semintegrali (se possibile biologici) come pane e pasta, ma anche cereali in chicco;
3. proporre 3 pasti con legumi in svariate forme (polpette, hummus, zuppe, minestroni, burger ecc.) per favorire il consumo di proteine vegetali;
4. proporre 2 pasti con cibi animali, con preferenza a pesce azzurro, e carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) o uova o formaggi di provenienza biologica, se possibile locale, comunque da
allevamenti non intensivi.
5. evitare carni conservate, associate dall’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS)a un maggior rischio di alcuni tipi di cancro e di patologie cardiovascolari;
6. evitare bevande zuccherate e cibi con zuccheri aggiunti, compresi yogurt e succhi di frutta. La ricerca scientifica non consigliano zuccheri semplici aggiunti, nei primi anni di vita del bambino, mentre in adolescenti e adulti e tollerato un consumo intorno ai 25-30 g al giorno (N.B.: in bevande, yogurt, dessert per bambini ecc. zuccherati una sola porzione ne contiene in media 27-40 g);
Un altro punto su cui abbiamo puntato sono i distributori automatici di alimenti nelle scuole che dovrebbero offrire frutta fresca, frutta secca, verdure fresche, yogurt bianchi non zuccherati, te o caffè senza dolcificanti, e con possibilità di non aggiungere zucchero.
Sconsigliare molto il libero consumo di merendine, bevande zuccherate e/o dolcificate (es. con sciroppo di glucosio e fruttosio), patatine fritte, considerando che almeno un pasto e una merenda si consumano a scuola;
10. possibilità di preparare dessert, meglio senza zuccheri aggiunti (es. frullato di yogurt bianco e frutta), privilegiando la frutta fresca, come da progetto “Frutta fresca nelle scuole”,
promosso dal Ministero della Salute.
Una nota da sottolineare
La composizione del menu nelle Linee di indirizzo ministeriali e in Linee Guida di Aziende/Agenzie Sanitarie è coerente con le ricerche scientifiche, ma l’applicazione pratica è carente. Si riporta una nota importante in relazione ai salumi, definiti “alimenti la cui offerta in ambito di ristorazione scolastica non risponde a obiettivi ne nutrizionali ne educativi.” indicandone la loro sostituzione con legumi o pesce (punto che incontra notevoli resistenze).
Nell’articolo mettiamo i link di riferimento del lavoro svolto ringraziando la scuola che accoglie – generazioni future – assist –
Potete scaricare il documento integrale che suggerisco di leggere per le importanti informazioni che contiene.
Link di riferimento del lavoro svolto dove è possibile scaricare il documento integrale
http://www.assis.it/wp-content/uploads/2020/10/allegato-tecnico-scientifico-protocollo-ragionato.pdf
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