Si è recentemente tenuta a Dublino, la conferenza europea sulla sanità pubblica, il cui tema centrale è stato quello della sostenibilità e  la necessità di dover agire sui sistemi alimentari: in particolare contro l’obesità nei giovani. A questo appuntamento si sono incontrati ricercatori e partner  riunitisi per promuovere azioni e strategie in difesa della salute. Sul tavolo un’ampia gamma di argomenti tra cui l’obesità infantile, diete/modelli alimentari sani, uso del diritto commerciale nella politica sull’alcol.

Dal WCRF un nuovo progetto

Il progetto CO-CREATE , avviato dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro sull’obesità adolescenziale in Europa, è nato per esaminare e monitorare  quanto, i governi di tutta Europa, riconoscano l’importanza che ricoprono alimentazione e attività fisica, quali fattori chiave per la salute e  la conseguente incidenza sulla probabilità che le persone hanno di sviluppare o meno malattie croniche non trasmissibili , compreso il cancro.

In Europa  sovrappeso e obesità  colpiscono 1 adolescente su 5, e l’eccesso di peso nell’adolescenza comporta conseguenze notevoli sulla salute in età adulta. Per affrontare l’urgente e crescente crisi dell’obesità tra i bambini e i giovani, ogni Paese dovrebbe mettere in atto  politiche necessarie a contrastare questa nuova epidemia, ma i risultati emersi sulle politiche intraprese, almeno per il momento, non sono incoraggianti: nei 30 paesi europei si evidenzia che molti governi non stanno prendendo il problema seriamente,  temporeggiando o  circoscrivendo le azioni di rilievo necessarie per creare ambienti, messaggi, progetti che rendano la popolazione più consapevole, nonché creare ambienti che rendano  più facile per i giovani mangiare sano e rimanere attivi.

Un progetto di monitoraggio

Negli ultimi 4 anni il WCRF (Fondo Mondiale per la  Ricerca sul Cancro)  ha sviluppato indicatori che mostrano l’andamento di ciascuno dei 30 Paesi, unitamente ad una serie di strumenti di sensibilizzazione per consentire ai giovani di imporsi per chiedere e ottenere politiche più vantaggiose per la salute di tutti.

Questi strumenti includono 2 policy brief  con le relative istantanee nazionali  che indagano su come e quanto  i cambiamenti politici stiano creando …:

  • ambienti idonei all’aiuto nella prevenzione dell’obesità adolescenziale;
  • sostegno alla difesa dei giovani affinché si attivino effettivamente progetti di cambiamento;
  • azioni sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili opponendosi a diete non salutari e promuovendo l’attività fisica.

Cosa si sta facendo

Il WCRF, nell’ambito di questo lavoro, si rivolge ai governi nazionali:   “La nostra analisi ha osservato  che i singoli governi hanno intrapreso azioni in una determinata area,  e se il disegno politico è stato inadeguato, giusto, moderato, buono o eccellente. Solo un paese – la Danimarca – ha ottenuto “eccellente” per un’area della politica nutrizionale, e solo un paese – la Francia – ha ottenuto “eccellente” per un’area della politica sull’attività fisica, il che dimostra che c’è molto lavoro da fare per i governi europei”.

Le azioni intraprese  dai 30 Paesi europei riguardano un’impostazione politica che coinvolge 4 aree specifiche:

  • etichettatura nutrizionale sugli imballaggi alimentari;
  • standard per alimenti sani nelle scuole e ambienti ospedalieri;
  • stabilire limiti o obiettivi nutrizionali per il miglioramento dei prodotti alimentari (riduzione di sale, zuccheri e grassi trans);
  • politiche per informare le persone su un’alimentazione sana, come le campagne di informazione pubblica.

Ė diventato fondamentale che le politiche intervengano sulla regolamentazione di alcuni punti che stanno ostacolando tutte le migliori intenzioni di chi vuole intraprendere l’attivazione di progetti che possano essere da potenziatore, a quelle politiche di buon senso per il mantenimento della salute:

  • pubblicità e marketing di alimenti non salutari per i giovani – come la pubblicità online, ma anche il marketing all’interno e nei dintorni delle scuole;
  • educazione, laboratori di cucina e competenze alimentari nelle scuole per i giovani, ma anche per gli operatori sanitari o i ristoratori;
  • consulenza nutrizionale (con personale preparato e in linea con il WCRF) in contesti sanitari, comprese le cure primarie e l’assistenza sanitaria scolastica.

L’azione dei  governi risulta essere insufficiente sui seguenti punti:

  • utilizzazione di strumenti economici per affrontare il problema dell’accessibilità alimentare e degli incentivi all’acquisto – come i sussidi per il cibo sano;
  • garantire la coerenza tra filiere alimentari e salute (standard sugli appalti per gli enti pubblici);
  • stabilire incentivi e regole per la vendita al dettaglio e per servizi di ristorazione.

Italia: Punti di forza e di debolezza

Ė uno solo il settore in cui l’Italia ha ricevuto una valutazione positiva e riguarda i limiti relativi a nutrienti specifici nei prodotti alimentari (I), seguito da una valutazione moderata che riguarda la realizzazione di linee guida dietetiche e delle norme alimentari in luoghi specifici come le istituzioni pubbliche.

Sappiamo che sulle etichette alimentari l’Italia è sempre stata reticente e non ha mai aderito alle indicazioni europee ma, per il WCRF, è necessario rafforzare la progettazione delle politiche per gli standard e i regolamenti sulle etichette nutrizionali al di là dei regolamenti dell’UE. Sono stati individuati punti deboli anche per quanto riguarda le limitazioni sulle bevande zuccherate nelle scuole, le normative sulla disponibilità di cibo nelle vicinanze delle scuole e le linee guida dietetiche basate sugli alimenti .

Non è stata intrapresa alcuna azione in relazione agli incentivi finanziari per aumentare l’accessibilità di alimenti più sani o alle imposte alimentari legate alla salute; al miglioramento del sistema alimentare coerente con il mantenimento della salute e alle norme per migliorare gli ambienti di vendita al dettaglio. Si chiedono maggiori azioni di forza sulla regolamentazione del  marketing per i giovani, oltre che maggiore sorveglianza alla pubblicità radiotelevisiva; maggiore offerta nelle consulenze nutrizionali in ambito sanitario e in tutte quelle aree in cui l’educazione alimentare è fondamentale, con particolare attenzione alle scuole: punti in cui l’Italia ha ricevuto valutazione negativa.

Scarica PDF

Purtroppo tutti i governi italiani, passati e presenti, a domanda non hanno mai risposto, se non con poche deboli voci.

Elena Alquati

Per approfondimenti

Articolo WCRF completo

NOURISHING  –  MOVING – Database – la nutrizione –  l’attività fisica