Il sedano (Apium graveolens L.)  è una pianta appartenente alla famiglia delle ombrellifere della quale si utilizzano radici, foglie,  coste e frutti; in Italia la si trova spontaneo (Apium inundatum) in pianura, nelle paludi e negli acquitrini. Pur essendo una pianta disponibile tutto l’anno, il suo periodo di raccolta è nella stagione estiva tranne per la radice che si raccoglie a partire dall’autunno sino alla primavera successiva da piante al primo anno di vegetazione.

Lo sapevi che …

Quando pensiamo al sedano, pensiamo subito alle foglie e alle coste, ma pochi sanno che i semi hanno proprietà officinali molto interessanti. Già in antichità si preparavano aceti e balsami a base di semi di sedano, che venivano prescritti per combattere l’insonnia, il nervosismo, le influenze e i raffreddori.

Omero racconta che Achille riuscì a guarire il proprio cavallo che si era gravemente ammalato, facendogli mangiare una pianta chiamata selinon, nella quale si era individuato ciò che noi conosciamo proprio come sedano. Per tutto il Medioevo, il sedano fu coltivato per queste sue proprietà medicamentose, e tutti i libri di ricette dell’epoca ne parlano diffusamente.

Una doverosa precisazione

Il sedano medicamentoso, quello selvatico per intenderci, non è propriamente quello che noi utilizziamo quotidianamente in cucina, ed è proprio quella varietà che veniva utilizzata, e che oggi è caduta in disuso. Dioscoride e Plinio distinguevano la pianta coltivata dal sedano selvatico, individuandone un simbolo di felicità e di buona salute. Non dimentichiamoci del levistico (Levisticum officinale) o “sedano di montagna” , abbondantemente usato nella cucina dell’antica Roma, e presente in molte delle ricette di Apicio.

Nel Medioevo, i monaci benedettini che lo apprezzavano molto, lo diffusero negli orti e nelle corti, soprattutto del Nord Europa dove oggi è ancora molto usato. Il suo sapore si avvicina al sedano che conosciamo, ma il suo profumo è più intenso e pungente  che lo rende molto gradevole. Preparato in infuso viene utilizzato per reumatismi; il  levistico è secondo solo ai capperi per contenuto di quercetina.

Anche se non è selvatico …

Prima di inoltrarci in uno studio scientifico, conosciamo il significato di sindrome metabolica. La s.m. è un insieme di molteplici condizioni fisiche che includono pressione alta, livelli di colesterolo e trigliceridi alti, obesità addominale e glicemia tendente all’alto. La maggior parte degli studi ha rivelato che la s.m. è accompagnata da un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2 e resistenza all’insulina. Possiamo però affermare con certezza, che è possibile prevenirla o trattarla attraverso l’adeguamento dello stile di vita,  l’alimentazione e la perdita di peso.

Secondo diversi studi  il sedano (Apium graveolens) è una delle fonti alimentari più importanti per contrastare la sindrome metabolica.

Le  sostanze fitochimiche contenute nel sedano come acidi fenolici, flavoni, flavonoli e antiossidanti come vitamina C, beta-carotene (provitamina A) e manganese,  hanno un ruolo nel diminuire il danno ossidativo. Possiamo pertanto affermare che il sedano:

  • riduce l’attività delle citochine proinfiammatorie e previenel’infiammazione;
  • sopprime l’infiammazione cardiovascolare;
  • abbassa la pressione sanguigna;
  • ha mostrato avere proprietà antidiabetiche;
  • riduce colesterolo e trigliceridi:
  • è fonte di resistenza allo stress.

Non è il singolo alimento che fa la differenza, ma la dieta nel suo insieme

Detto questo, il suggerimento non è certo quello di mangiare sedano come se non ci fosse un domani, basta inserirlo nella nostra dieta quotidiana; ci sono però condizioni particolari in cui il sedano di presta per la preparazione di ottimi rimedi, eccone un paio:

Rimedio 1

Centrifugato di sedano e carota

Mettere nella centrifuga pari quantità di sedano e di carota.

Rimedio 2

Brodo di clorofilla con sedano

  • 1 gamba di sedano
  • 2 tazze  di acqua.

In una pentola portare l’acqua a bollore, abbassare la fiamma al minimo e mettere il sedano spezzettato  per 2 minuti.

In generale, il sedano  ha un ‘azione calmante sull’iperattività del fegato. Adatto nei casi di nervosismo e irritabilità, insonnia, rilassa la mente; Utile nelle difficoltà digestive, bruciori di stomaco, inappetenza, nausea e vomito; azione purificante e ipotensiva; aiuta nelle cefalee, e vertigini;  azione  purificante anche sulla vescica urinaria  per problemi di urine torbide, difficoltà di minzione, urine torbide.

Studio di riferimento https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31464016/