E’ un pane che un tempo veniva preparato dalle donne e portato ai loro mariti che lavoravano nei campi. Preparato semplicemente con farina, acqua, sale, e mentuccia romana, viene poi impastato e fritto in abbondante olio e servito con delle erbe selvatiche.
Nelle ricette antiche vengono tramandati gli ingredienti, ma non le dosi; mi piace pensare che le donne di un tempo usassero l’intuito e il sentire.
Per aiutarvi vi do le dosi che ho usato per preparare questo pane, ma vi invito a sperimentare una cucina diversa, fatta di sensazioni e non di dosi.
- Gr. 300 di farina si semola di grano duro (o altra farina che abbiamo in casa. Non usiamo quelle troppo raffinate)
- ml. 150/170 di acqua a temperatura ambiente
- un pizzico di sale
- qualche foglia di menta tagliata fine
- olio extravergine di oliva spremuto a freddo per la frittura*
Unire gli ingredienti ed impastare sino ad ottenere un composto liscio ed elastico. Dividerlo in tante palline e stenderle con il mattarello. Scaldare una padella con abbondante olio e friggere due minuti per parte. Servire con delle erbe selvatiche appena scottate e condite con qualche goccia di limone.
*chi non ama la frittura, può semplicemente ungere la piastra di ghisa o una padella ma non è più il ju salavaticu
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