Il Fico (ficus carica L.) è un albero che si ritiene essere originario dell’Asia Minore ma, nel tempo, è andato diffondendosi in tutto il bacino Mediterraneo; è per lo più coltivato, ma ancora molti sono gli alberi spontanei, soprattutto al sud. Nell’area mediterranea, vediamo il frutto del fico inserito nella dieta sin dall’antichità, diventando, a oggi, uno dei nostri più importanti prodotti agricoli.

Considerato il simbolo della longevità, il frutto del fico è ricco di antiossidanti che variano a seconda del colore del frutto, se sono freschi, o se sono stati essiccati.  La buccia del frutto contribuisce maggiormente alla quantità di composti fenolici rispetto alla polpa del frutto, e la fase di maturazione  ne influenza le concentrazioni, maggiormente presente nei frutti maturi.

 Anche nel frutto essiccato, si evidenziano differenze nutrizionali, e da uno studio in cui i fichi sono stati sottoposti a due diversi processi di essiccazione (al sole e al forno), è emerso che, se il procedimento è adeguato, risultano essere una buona fonte di composti fenolici.

Tra scienza e rimedi tradizionali

Le foglie, le radici, i frutti e il lattice della pianta sono noti per le loro proprietà salutari; come gemmo derivato è utile per tutte le affezioni legate allo stress e alla somatizzazione ( disturbi di stomaco, colon, morbo di Crohn). Mangiato come frutto:

  • calma l’iperfagia nervosa;
  • è utile nei casi di stitichezza;
  • aiuta nei problemi di raucedine;
  • scioglie i catarri.

Il lattice secreto, nell’uso tradizionale, veniva impiegato per eliminare porri, verruche, lentiggini e macchie della pelle. Viene citato anche nel “Regimen Sanitatis” – Scuola Salernitana – che lo descrive come un ottimo espettorante utile nelle affezioni del polmone.

Curiosità: tra miti e leggende

Il fico è una pianta molto antica, e, per il popolo greco, era considerato un albero sacro. La leggenda vuole che la pianta crescesse sull’Olimpo degli dei e i frutti erano un loro esclusivo privilegio. Demetra, vagando alla ricerca della figlia Persefone, rapita da Plutone, donò il prezioso frutto ad un agricoltore che era stato con lei ospitale, il quale, dai semini del frutto, riuscì a far nascere un albero che a poco a poco ne permise la diffusione in tutta la Grecia. Proprio per la sua sacralità, i Greci, piantarono un albero di fico nei luoghi sacri o vicino agli edifici pubblici.

Come chiudere al meglio questo articolo se non con una ricetta?

Il frutto del fico è molto dolce  e per questo motivo si presta bene  nella preparazione di torte, creme, e dessert.  Lo chef Francesco ha preparato questo buonissimo dolce semplice, veloce e molto sfizioso.

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Dolce di fichi all’alloro

Ingredienti

  • kg. 1 fichi
  • gr. 100 di mandorle pelate
  • gr. 100 di noci
  • 2 foglie di alloro
  • 1 pizzico di cannella

In un mixer tritate separatamente le mandorle e noci. Lavate i fighi e tagliateli a spicchi; adagiateli in una pentolina con l’alloro, i chiodi di garofano e la cannella; portate lentamente a bollore proseguendo nella cottura sino a quando il composto sarà piuttosto denso.

Togliete dal fuoco, unite mandorle e noci e lasciate raffreddare. Servire in coppette.


Salame di fico o Lonzino di fico

È  tempo di fichi e ho scoperto questo dolce tipico della tradizione contadina della Vallesina, la zona delle Marche che si estende dai Castelli di Jesi fino all’Adriatico.

Un dolce fatto con ingredienti semplici del territorio, ed è nato per la necessità di trovare un modo per la conservazione dei fichi che, proprio in questo periodo iniziavano a maturare in grande quantità.

Una volta che i fichi (si utilizza il dottato bianco) vengono essiccati al sole, vi si uniscono le mandorle, le noci, i semi di anice stellato, il mistrà (liquore a base di anice tipico del territorio) e/o la sapa (sciroppo ottenuto dalla lenta bollitura del mosto di uva).  Uniti gli ingredienti tritati si da la forma del salame che viene poi avvolto nelle foglie di fico.

In questo modo, “il salame” si conservava (in frigorifero) per molto tempo ed è un’ottima merenda per i ragazzi, o da servire nei giorni di festa.