Eppure è da molto che si leggono articoli e comunicati sull’importanza di regolamentare il marketing alimentare, soprattutto se destinato a prodotti per bambini,  ma nonostante le autorevoli ricerche scientifiche e gli allarmi lanciati dagli esperti altrettanto autorevoli poco si sta facendo in questa direzione. Il marketing sembra abbia un ruolo centrale nell’aumento dell’obesità infantile, in quando è chiamato dall’ industria alimentare per promuovere cibo di pessima qualità (nutrizionale), enfatizzando il gusto e altre caratteristiche che spingono a favorirne l’acquisto da parte dei genitori: e purtroppo funziona molto bene.

Lo studio

E’ da poco uscito un nuovo studio canadese che sarà presentato a Venezia dal  12 al 15 maggio 2024 proprio su quanto, la sponsorizzazione degli sport infantili da parte delle aziende alimentari possano incoraggiare i bambini ad acquistare i loro prodotti.

Da questo studio è emerso che le aziende alimentari sponsorizzano e/o finanziano gli sport per i bambini con l’apparente fine di aiutare le squadre, in realtà l’interesse è nel promuovere i loro prodotti:

“Molti bambini in Canada non mangiano abbastanza frutta e verdura e in media ottengono più della metà delle loro calorie da alimenti ultra-processati che sono tipicamente ricchi di nutrienti pericolosi per la salute pubblica come zuccheri liberi, sale e grassi saturi”

– afferma la ricercatrice capo Elise Pauzé, della Scuola interdisciplinare di scienze della salute, Facoltà di scienze della salute, Università di Ottawa, Ottawa, Canada –

“Sebbene esistano molti fattori che influenzano la dieta dei bambini, l’esposizione al marketing alimentare malsano è stata identificata come un fattore particolarmente influente nelle preferenze e nel consumo di cibi malsani da parte dei bambini. Nonostante ciò, pochi studi hanno esaminato l’impatto della sponsorizzazione degli sport per bambini”.

Il fine della ricerca

Lo studio ha voluto mettere luce su un problema poco sentito dai Governi, e i risultati potrebbero aiutare ad indirizzare le politiche su come proteggere i bambini dall’influenza del marketing alimentare malsano.

Dall’esposizione a ciascuno dei cinque tipi di marketing alimentare utilizzati  è emerso che i bambini che hanno riferito di aver ricevuto divise, attrezzature o altri articoli forniti dalla loro squadra avevano più probabilità di essere d’accordo sul fatto che le aziende alimentari sponsorizzassero gli sport per bambini. Tuttavia, l’esposizione non è stata associata all’idea che le aziende alimentari sponsorizzino con lo scopo di incoraggiare gli acquisti dei loro prodotti.

La Pauzé ha continuato:

“Abbiamo scoperto inoltre che i bambini che hanno guardato il marketing alimentare legato alla sponsorizzazione mentre praticavano sport,  erano più propensi a vedere positivamente queste aziende, le loro intenzioni, e ad  acquistare i loro prodotti. Ciò è preoccupante perché le aziende che sponsorizzano gli sport per bambini in Canada e in altri paesi sono spesso associate al cibo non salutare (fast-food). Sebbene il nostro studio non possa stabilire una relazione causale tra l’esposizione al marketing alimentare legato alla sponsorizzazione e le opinioni dei bambini, è stato accertato che il marketing alimentare modella le preferenze alimentari e il consumo di cibo da parte dei bambini: I paesi che sviluppano normative per proteggerli, dovrebbero considerare l’inclusione della sponsorizzazione sportiva nelle loro restrizioni”.

Conclusione

Nonostante sia stata redatta da parte dell’OMS una nuova linea guida, ovunque nel mondo esiste questo problema, anche in Italia, ma non succede nulla affinché i bambini vengano tutelati. Nel 2018 è stata fondata la Stop Marketing to Kids Coalition in cui si sottolinea proprio l’importanza di intervenire tempestivamente sulla questione.