La tradizione è ciò che ci è stato tramandato; piatti e ricette che, nel tempo, hanno mantenuto intere generazioni in salute; la cultura è la capacità dell’uomo di trasformare ciò che il territorio mette a disposizione ed è l’interfaccia tra tradizione e innovazione. Tradizione, cultura e storia sono punti fondamentali da conoscere in quanto permettono all’innovazione di diventare a sua volta tradizione; diversamente l’innovazione rimane fine a se stessa ed è inutile se non dannosa.
Ogni singola ricetta, ha da sempre avuto il suo senso, soprattutto il quelle culture dove il cibo era considerato più che un semplice nutrimento. In Giappone, mangiare ha un significato che trascende il mero calcolo calorico così come i micronutrienti: il cibo e l’atto di cucinare deve elevare il giudizio sino ad arrivare al “Satori”.
Ci sono piatti che sono particolarmente indicati nel favorire la centratura e il riequilibrio, e non solo per gli ingredienti che lo compongono, ma si tiene conto anche di un ordine ben preciso di preparazione. Sono tre gli ingredienti chiamati in causa: alghe, carota e bardana.
Quando niente è a caso
Come prima cosa dobbiamo mettere a bagno per qualche minuto una striscia di alga kombu (circa 3 cm); una volta ammorbidita tagliatela a quadratini e ponetela sul fondo di una pentola; aggiungete una tazza di bardana* tagliata a fiammifero (primo strato) e una tazza di carote anch’esse tagliate a fiammifero (secondo strato). Versate l’acqua fino a ricoprire appena le verdure, portate a bollore, abbassate la fiamma al minimo, coprite la pentola con un coperchio aderente e fate cuocere per circa 25/30 minuti. Aggiungete quindi un pizzico di sale e, se necessario, aggiustate il sapore con qualche goccia di tamari o shoyu.
Perché
C’è un ordine ben preciso in questa preparazione: l’alga è l’ingrediente che nasce e cresce ad un livello più profondo rispetto agli altri due, e vive in un ambiente opposto al nostro: l’acqua (yin); per polarità la si mette più vicina al fuoco (yang). Subito dopo si aggiunge la bardana; essa cresce in direzione discendente facendosi strada tra la terra, in profondità, molto di più rispetto alla carota che si aggiungerà in ultimo. Gli ingredienti vengono cotti 30 minuti conferendo loro un’energia ancora più yang; l’aggiunta di acqua, componente yin, è una minima parte del tutto.
Preparazione e consapevolezza
Un piatto preparato con consapevolezza ha un significato profondo, che va al di là dei nutrienti che lo compongono. Esso rappresenta la radicalità, centra i nostri pensieri, le nostre azioni, ci rende attenti e lungimiranti. L’alga apre la mente, potenzia l’intelligenza e le radici la radicano, così che i nostri pensieri possano essere presenti nel qui e ora.
Ingredienti speciali
La carota, usata come olio essenziale, è utile nei momenti di confusione e di dubbio, rafforza lo sguardo interiore, ci permetti di percepire in modo chiaro le cose giuste da fare aprendo l’ascolto al cuore. Nella dietetica si dice che armonizza i cinque organi nelle loro funzioni e nelle loro emozioni.
Inoltre l’alga kombu è sempre stata usare per scurire i capelli, mentre entrambe le radici hanno un’azione sulla pelle (anti invecchiamento), favoriscono gli esantemi eliminando le tossine.
L’importanza di variare
Facciamo attenzione però: se preparassimo spesso questo piatto, soprattutto se la nostra condizione non lo richiede, potrebbe esprimere in noi una rigidità fisica e mentale, e per estensione una mancanza di elasticità del pensiero (ottusità). La cultura del cibo ci indica come prepararlo, quando mangiarlo e quando non mangiarlo.
Elena Alquati
*è difficile trovare la bardana fresca in commercio ma la si può facilmente trovare essiccata nei negozi di prodotti naturali.
L’industrializzazione del Mondo e della nostra Nazione ci ha traditi nel modo più pieno: riguarda tutto, mulla può essere escluso, e l’alimentazione è diventata una materialità vuota di quegli altri contenuti fondamentali per sentirci pienamentte esseri evoluti. Forse siamo in fondo, lo spero proprio.
Caro Armando, a volte credo ancora ci possa essere lo spazio per una virata, ma poi mi rendo conto anche io che forse abbiamo toccato il fondo, e sinceramente lo spero esattamente come lei. Un abbraccio Elena