Ormai la letteratura scientifica, riguardo i cibi ultra processati, sta diventando sempre più numerosa, e, anche questo studio conferma i danni alla salute creati da questi prodotti, in questo caso lo studio rivela che un aumento del consumo di cibi ultra – processati sia collegato ad un rischio più elevato di declino cognitivo e ictus.

Dai dati è emerso che:

“Se nello studio si aumentava l’ assunzione di cibo ultra – processato del 10%, aumentava parallelamente  il rischio di deterioramento cognitivo del 16%”  – ha dichiarato il cardiologo Dr. Andrew Freeman, direttore della prevenzione e del benessere cardiovascolare presso la National Jewish Health di Denver, pur non essendo coinvolto direttamente nello studio – “Si può sempre estrapolare e dire: ‘Bene, se qualcuno aumenta il consumo di cibo ultra – processato del 100%, allora ha il 160% di possibilità di deterioramento cognitivo’ –  ha aggiunto – Naturalmente, questo studio può solo mostrare un’associazione, ma non una causa ed effetto diretto”.

In un recente studio pubblicato su Neurology,  è emersa una chiara associazione tra consumo di alimenti ultra – processati ed esiti avversi sulla salute del cervello. Lo studio in questione, includeva partecipanti senza evidente deterioramento di base; la coorte con ictus includeva partecipanti senza una storia d’ictus. Dai dati è emerso che la trasformazione degli alimenti può essere importante per la salute del cervello negli anziani, indipendentemente dai fattori di rischio noti e dall’aderenza ai modelli dietetici raccomandati.

Secondo un nuovo studio, mangiare un prodotto come ad esempio gli hot dog, è collegato a un rischio più elevato d’ictus e declino cognitivo.

Il rischio aumenta

Lo studio REGARD, o REasons for Geographic and Racial Differences in Stroke, ha analizzato i dati di 30.000 persone che sono state seguite per un massimo di venti anni.

“I dati hanno evidenziato che il rischio d’ictus era più alto dell’otto %  nelle persone che aggiungevano una quantità maggiore di cibi ultra – processati alla loro dieta, rispetto a chi invece mangiava cibi minimamente trasformati – questo è quanto ha comunicato l’autore dello studio e neurologo Dr. W. Taylor Kimberly, capo della divisione di terapia neuro critica del Massachusetts  – mentre se una persona mangiava più alimenti non trasformati o minimamente trasformati, il rischio d’ictus diminuiva del 9%”.

Cosa c’è negli alimenti ultra – processati che potrebbero consentire il sabotaggio degli sforzi volti a seguire una dieta sana?

“ Potrebbe essere il ridotto apporto nutrizionale e la tendenza ad aumentare gli zuccheri nel sangue, che può portare al diabete di tipo due, all’obesità, all’elevata pressione sanguigna e al colesterolo alto – hanno affermato Peipei Gao[1] e Zhendong Mei[2] in un editoriale pubblicato con lo studio.  Il diabete di tipo 2, l’obesità, la pressione sanguigna elevata e il colesterolo alto sono tutti fattori di rischio chiave per le malattie vascolari nel cuore e nel cervello .  L’impatto sui vasi sanguigni che porta a ictus e declino cognitivo potrebbe anche essere dovuto alla presenza di additivi tra cui emulsionanti, coloranti, dolcificanti e nitrati/nitriti, che sono stati associati a disturbi nell’ecosistema microbico intestinale e all’infiammazione” – hanno dichiarato entrambe – .

Un pericolo in continua crescita

Secondo una revisione di febbraio 2024 di 45 meta – analisi su quasi 10 milioni di persone, è emerso che mangiare il 10% in più  di alimenti ultra – processati  aumenta il rischio di sviluppare o morire precocemente per differenti condizioni di salute avverse.

Secondo la revisione, vi erano prove evidenti che un maggiore consumo di alimenti ultra – processati era associato a un rischio maggiore di circa il 50% di morte correlata a malattie cardiovascolari e disturbi mentali comuni.

 

 

 

 

 

 

 

I ricercatori hanno anche trovato prove in cui emerge che mangiare più cibi ultra – processati, aumentano il rischio di obesità del 55%, i disturbi del sonno del 41%, lo sviluppo del diabete di tipo due del 40% e il rischio di depressione del 20%.

“Abbiamo davvero bisogno di mettere un cartello nella sezione degli alimenti ultra – processati, o sulla confezione come fanno con le sigarette, dicendo: ‘Attenzione, questo cibo può essere dannoso per la salute’ ” – ha detto Freeman.

“Ciò che consideriamo ‘cibo conveniente’ deve davvero cambiare, da un pacchetto di patatine a una mela o una carota che sia anche stabile sugli scaffali e possa viaggiare nella borsa o nello zaino”, ha detto. “E dobbiamo rendere questo tipo di cose più facilmente disponibili, soprattutto per i nostri bambini e nei deserti alimentari, dove spesso tutto il cibo disponibile è ultra – processato”.

Riflessione personale

Continuiamo pure così, tanto non è successo niente, va tutto bene; continuiamo a portare i nostri bambini da Mc Donalds; compriamo loro una coca-cola che hanno sete; e il gelato? Continuiamo sempre sulla stessa strada perché qualcuno ci penserà per noi!

 

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[1] studente laureato in nutrizione presso la Harvard TH Chan School of Public Health – Non coinvolto nello studio

[2] Mei è ricercatore in medicina presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston – Non coinvolto nello studio

 

Fonte CNN