La letteratura scientifica è molto ricca riguardo a questo argomento, ma non sempre è chiaro se gli effetti indicati riguardano la curcuma o la curcumina: la differenza non è per niente banale e va specificata.

Vegetale o principio attivo?

La curcuma è una pianta appartenente alla famiglia dello zenzero, originaria del sud-est asiatico ed è coltivata sia in Cina che in Indonesia, ma è nell’India meridionale, nella città di Sangli, che si trova il più grande e importante centro commerciale di curcuma in Oriente.

Generalmente viene utilizzata sia in cucina che nella preparazione di numerosi rimedi tradizionali/popolari per la cura di disturbi quali  artrite, disturbi digestivi, infezioni respiratorie , ecc.. La curcumina è invece un componente importante della curcuma che ne conferisce  il colore giallo.

foto progetto Rapunzel

Utilità

 Nonostante siano molte le ricerche scientifiche che indicano la curcumina un antiinfiammatorio (e non solo), non è ancora chiaro se la sua efficacia sia tale da giustificarne l’applicazione quale integratore alimentare (ad esempio) per pazienti con malattie reumatiche. E’ vero, gli studi sull’uomo hanno dimostrato che la curcumina è stata in grado di ridurre l’espressione delle citochine pro-infiammatorie, abbassare il livello della proteina C-reattiva e migliorare i parametri clinici, ma esiste un fattore limitante legato al fatto che la sua biodisponibilità è instabile e questo rende inaffidabile l’assorbimento limitando il suo utilizzo nella clinica.

 

 

 

 

 

“Il Centro nazionale per la salute complementare e integrativa (NCCIH) afferma che non ci sono dati sufficienti provenienti da studi sull’uomo per determinare l’efficacia degli integratori di curcuma. La maggior parte della ricerca disponibile proviene da laboratori – su linee cellulari e animali – piuttosto che sugli esseri umani”.

La curcuma è difficile da studiare perché è instabile e scarsamente assorbibile – afferma l’NCCIH:

“C’è una montagna di letteratura sulla curcumina, ma la stragrande maggioranza è preclinica, o testata in laboratorio,  pertanto non può essere facilmente proiettata sul funzionamento  o meno negli esseri umani” – ha affermato D. Craig Hopp – vicedirettore della ricerca extramurale dell’NCCIH. 

Rui Hai Liu , professore di scienze alimentari presso il College of Agriculture and Life Sciences della Cornell University, concorda sul fatto che ciò che accade in provetta non sempre accade negli esseri umani: “Molte malattie derivano dallo stress ossidativo e la curcumina è un eccellente antiossidante, ma non disponiamo ancora di dati sufficienti sugli esseri umani per dimostrarne gli effetti ” –  ha affermato.

“In generale, il marketing si muove più velocemente della ricerca su qualsiasi integratore” – ha affermato Michael Ormsbee , professore di nutrizione e fisiologia integrativa e direttore dell’Istituto di scienze e medicina dello sport presso il College of Health and Human Sciences della Florida State University.

Per coloro che soffrono di dolore e infiammazione o che svolgono attività fisiche che induce infiammazione cronica,  “l’uso dell’ integratore a base di curcumina sembra dia prova di un lieve beneficio” – ha affermato. 

Sinergia

La curcumina è scarsamente assorbibile, pertanto viene combinata con la piperina (estratto di pepe nero) o con lipidi come la lecitina di soia per migliorarne l’assorbimento, quindi quando si acquista un integratore è bene controllare che siano presenti sull’etichetta. A prescindere, il suggerimento è quello di rivolgersi al proprio medico sia nel caso si volesse assumere un integratore a base di curcumina, o qualsiasi altro integratore alimentare. Anche se gli effetti collaterali sono dichiarati minimi, per alcune persone l’impatto non lo è per niente.

Regolamentazione

La Food and Drug Administration[1] non regolamenta gli integratori alimentari per poter essere commercializzati, come succede invece con i farmaci convenzionali che devono dimostrare sicurezza ed efficacia prima di essere autorizzati.

Le aziende produttrici di integratori devono avere la prova che i loro prodotti siano sicuri, ma non devono fornirla alla FDA che, a sua volta, non può agire contro un integratore alimentare potenzialmente pericoloso finché questo non sia già presente sul mercato. Gli esperti consigliano  di acquistare prodotti certificati da un ente terzo indipendente.

Elena Alquati


Fonte – Washington Post

[1] La Food and Drug Administration è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America.

 

Articolo scritto con la supervisione della dssa Aurelia Mondino – membro del comitato scientifico elenaalquati.org.