È  stata da poco pubblicata su ScienceDaily (novembre 2022)  una ricerca nella quale è emersa la prova più antica sull’uso controllato del fuoco per cucinare il cibo. Un’attenta analisi dei resti di un pesce simile a una carpa trovato nel sito archeologico di Gesher Benot Ya’aqov (GBY) in Israele, si evidenzia che il pesce veniva cucinato già circa 780.000 anni fa. La cottura è definita come la capacità di elaborare il cibo controllandone la temperatura e che comprendeva già allora una vasta gamma di metodi.

L’importanza del cucinare

Lo studio dimostra l’enorme importanza del pesce nella dieta degli esseri umani preistorici e quanto essa influiva sulla loro stabilità economica. Inoltre, studiando i resti dei pesce trovati a Gesher Benot Ya’aqob, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire , per la prima volta, la popolazione ittica dell’antico lago Hula che ospitava specie ittiche estintesi nel tempo. La quantità di resti di pesce rinvenuti nel sito dimostra il loro frequente consumo da parte dei primi esseri umani, che svilupparono speciali tecniche di cottura.

Questi nuovi ritrovamenti dimostrano non solo l’importanza degli habitat di acqua dolce e dei pesci che contenevano per il sostentamento dell’uomo preistorico, ma illustrano anche che, gli esseri umani preistorici,  avevano la capacità di controllare il fuoco per la cottura del cibo e comprendevano i benefici della cottura del pesce prima di essere mangiato; inoltre l’evidenza che la cottura fosse protratta in un periodo così lungo e ininterrotto di insediamento nel sito, indica una tradizione continua della cottura del cibo.

Alto livello cognitivo

Questa scoperta, ultima di una serie, conferma l’alto livello cognitivo dei cacciatori-raccoglitori attivi nell’antica regione della valle di Hula. L’acquisizione dell’abilità necessaria per cucinare il cibo segna un significativo progresso evolutivo, in quanto ha fornito un ulteriore mezzo per fare un uso ottimale delle risorse alimentari disponibili. È anche possibile che la cucina non fosse limitata al pesce. Si evidenzia che il passaggio dal mangiare cibi crudi al mangiare cibi cotti ha avuto implicazioni per lo sviluppo e il comportamento umano.

Oltre l’Africa

Mangiare cibi cotti riduce l’energia corporea necessaria per scomporre e digerire il cibo, consentendo lo sviluppo di altri sistemi fisici.  Il team ipotizza che lo sfruttamento dei pesci negli habitat di acqua dolce sia stato il primo passo sulla rotta degli umani preistorici fuori dall’Africa. L’uomo primitivo ha cominciato a mangiare pesce circa 2 milioni di anni fa ma la cottura del pesce, come si evidenzia  da questo studio, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nella dieta ed è una base importante per comprendere il rapporto tra uomo, ambiente, clima e migrazioni nel tentativo di ricostruire la storia dei primi esseri umani.

Elena Alquati