“Quando tutti riconoscono che una cosa è bella, un’altra diventa di conseguenza brutta; Quando un uomo viene ritenuto buono, un altro viene giudicato cattivo; Analogamente, l’essere e il non essere si equilibrano a vicenda; Il difficile e il facile si definiscono a vicenda; Il lungo e il corto si misurano a vicenda; L’alto e il basso si fondano a vicenda; Ciò che sarà segue ciò che è stato”. (Lao Tzu)

Questa citazione di Lao Tzu introduce in modo significativo il concetto di giudizio.  Secondo l’Ordine dell’Universo non c’è bene e male, ma esiste yin e yang, due facce della stessa medaglia che si alternano vicendevolmente creando un antagonismo di assoluta complementarietà.

Oshawa scrive che la nostra felicità dipende dal nostro giudizio, ma il giudizio viene espresso in un ordine ben preciso, dal basso verso l’alto ovvero verso la perfezione:

  1. Giudizio fisico (meccanico e cieco)
  2. sensoriale (il gradevole e lo sgradevole)
  3. sentimentale (il desiderabile e l’indesiderabile)
  4. concettuale ( intellettuale, scientifico)
  5. sociale (della ragione sociale: morale ed economia)
  6. ideologico (del pensiero e del pensare – giustizia e ingiustizia)
  7. supremo (amore assoluto e universale che abbraccia tutto e che trasforma ogni antagonismo in complementarietà)

Le prime quattro tappe sono tipicamente  egoistiche, e, tralasciando le prime tre, per lo più attribuibili al bambino, focalizziamo  l’attenzione partendo dalla  quarta tappa, dove il giudizio sviluppa in noi  una dualità:  il bene e il male, il bello e il brutto, l’utile e l’inutile, il giusto e l’ingiusto, come pure tutte le concezioni naturali o scientifiche, fisiche, psicologiche, e così via sino ad arrivare all’ultima tappa che ci porta alla comprensione dell’Ordine dell’Universo; tappa dove è possibile abbracciare tutte le opposizioni per unirle in una immensa  unificazione universale.  Perché è questo l’obiettivo, unire le diversità per creare una perfetta sinergia. Sembra utopia vero? Io invece ci credo fermamente.

Uno sviluppo armonico ed evolutivo

Oggi abbiamo la tendenza a volere tutto e subito; impariamo velocemente e vogliamo diventare subito maestri; entrare  nel mondo del lavoro e subito volerlo conquistare. In questo modo però non si segue l’Ordine dell’Universo; tutto deve crescere, maturare, e svilupparsi a tempo debito, e, nello stesso modo, non è possibile arrivare direttamente al giudizio supremo: prima è necessario crescere passando attraverso  tutte le altre tappe, partendo dalla prima;  esse sono differenti fasi di un  unico giudizio,  e dal  più basso inizia la nostra crescita spirituale che avviene grazie  le nostre esperienze così come dalle difficoltà della vita. Le difficoltà ci radicano rafforzando ed evolvendo la nostra crescita verso il giudizio supremo, e la vita è in nostro allenatore.

Un eredità spontanea ed intrinseca

Per Ohsawa il giudizio è innato ma la sua crescita può mutare in relazione all’ambiente biologico,  fisiologico e sociale, così come dall’educazione che abbiamo ricevuto. Ecco qui inizia il nostro cammino, e a seconda degli elementi citati, può intralciare o facilitare la nostra ascesa al giudizio supremo. In alcuni di noi però, senza colpe proprie, lo sviluppo del giudizio non si completa e rimane fermo nelle tappe più basse a prescindere dal ceto sociale.

Facoltà suprema di giudizio

Sappiamo quanto il cibo sia importante, sappiamo quanto sia importante sul piano della prevenzione,  come supporto alle cure mediche, e, in alcuni casi, come cura alle malattie, ma forse ignoriamo che la materia senza, passatemi il termine, “spirito”,  è come  un corpo esamine che cammina senza meta.

L’uomo riceve energia dall’universo infinito e da madre terra, e la chiara ricezione di questi segnali dipendono dalla qualità del nostro corpo in senso biologico, che per gran parte dipende dalla qualità del nostro cibo, dalla tecnica di preparazione, dal suo assorbimento, da come mangiamo, e da come respiriamo.

L’etica e il suo significato

Proseguendo per questa crescita, arriviamo all’etica. Etica,  dal greco ethos, costume abitudine, è quella parte della filosofia che si cura della condotta umana secondo ciò che è giusto o ingiusto. Esprime un significato autentico non imposto da mode e dogmi insegnati dalla vita moderna ma, secondo Ohsawa, l’etica non predispone alla crescita del giudizio supremo, e chi si attacca all’etica ignora la conoscenza dell’Ordine dell’Universo:  “Quando si dimentica la grande via dalla quale tutti possono entrare nel regno dei cieli, si inventa l’etica”.  Si, ma l’etica è importante e sicuramente  è necessario stabilire una nuova etica, quella basata sul giudizio supremo, incoraggiante, positiva e pratica per tutti.

Il progresso è spinto da ciò che è regresso

Il momento che stiamo vivendo è tremendo: il caos regna in ogni ambito, oltre ad un ambiente  inquinato, il cibo sempre più artefatto. La visione del mondo e della vita stessa deve innalzarsi  ad un giudizio più elevato, secondo il Principio Unico, secondo l’Ordine dell’Universo. E’ l’era di una nuova educazione che riparta dal principio, che riparta dal “Vuoto”. Si deve ri-conoscere l’economia dell’universo ( in tutti i suoi aspetti),  così come l’economia del corpo umano. L’Universo  con tutti i suoi abitanti ne sono a conoscenza, l’uomo invece ha perso questo contatto e il suo giudizio si è oscurato a causa dell’educazione e delle abitudini  della vita moderna. Bisogna ritrovare l’amore universale e la tolleranza, nessuna violenza e nessuna crudeltà.

Elena Alquati