In parlamento è stato approvato il Piano Europeo di Lotta Contro il Cancro nel quale emerge un nuovo approccio dell’UE in materia di prevenzione, trattamento e assistenza. Il testo è stato presentato nel febbraio del 2021 proprio alla vigilia della giornata mondiale contro il cancro. Ma vediamolo insieme.

Le aree di intervento

Le aree di intervento principali sono quattro, alle quali si collegano 10 iniziative faro e numerose azioni di supporto:

  • Prevenzione
  • Individuazione Precoce
  • Diagnosi e trattamento
  • Miglioramento della qualità della vita

La cifra prevista per lo stanziamento economico è di circa 4 miliari di euro, per i quali saranno attivati tutti gli strumenti necessari per metterli a disposizione.

Parliamo di prevenzione

Premesso che, leggendo il piano, le parole chiave rappresentano in modo netto la direzione che sarà intrapresa, parole come tecnologia, ricerca, innovazione, dovrebbero essere l’approccio con cui l’UE vuole affrontare la malattia pensando di apportare il massimo del valore aggiunto. Analizzando l’area legata alla prevenzione (delle altre  non mi permetto di fare analisi, non ne ho la competenza), si descrivono azioni finalizzate al contenimenti dei principali fattori di rischio come ad esempio il tabagismo; il consumo nocivo di alcol; l’inquinamento ambientale e le sostanze pericolose. Per prevenire i tumori causati da infezioni il piano prevede la vaccinazione del 90 % della popolazione bersaglio, aumentando la copertura vaccinale dei ragazzi entro il 2030.

Inoltre la campagna “HealthyLifestyle4All” promuoverà alimentazione sana e attività fisica. Tralasciando il fatto che queste due righe sembrano inserite come una forzatura necessaria, proviamo ad entrare nel dettaglio di quest’ultimo punto. Nel piano in cui si descrivono le azioni nello specifico ,  troviamo la seguente descrizione:  Migliorare la promozione della salute attraverso l’accesso a diete sane e all’attività fisica”. Qui si evidenziano i seguenti punti:

  1. Revisione del programma di frutta, verdura e latte nelle scuole dell’UE;
  2. Proporre un’etichettatura nutrizionale obbligatoria sulla parte anteriore della confezione;
  3. Relazione della Commissione sull’attuazione delle disposizioni sui servizi di media audiovisivi (AVMSD), comprese quelle su comunicazioni commerciali su cibi e bevande malsane;
  4. Sviluppare e attuare linee guida per codici di condotta sulla riduzione del marketing alimentare malsano per i bambini, compreso il marketing online attraverso le disposizioni dell’AVMSD e un’azione comune di buone pratiche in materia di nutrizione (“Miglior mappatura”);
  5. Pubblicazione di uno studio di mappatura delle misure fiscali e delle politiche tariffarie su zuccheri, bibite e bevande alcoliche;
  6. Ulteriore riduzione della presenza di contaminanti cancerogeni negli alimenti impostando limiti di livello massimo per più di questi contaminanti;
  7. HealthyLifestyle4All supporto alla promozione di stili di vita sani per tutte le generazioni.

Mi viene da sorridere (per non arrabbiarsi)

Visto che siamo in vena di analisi, facciamo il punto della situazione. Negli ultimi anni di promesse ne sono state fatte tante, troppe: “Perché le cose dovrebbero cambiare con questo Piano”?:

Punto 1 – Revisione del programma di frutta, verdura e latte nelle scuole dell’UE;

La prima domanda mi sorge spontanea:” Cosa intendono per revisione del programma?”. In ambito scolastico la cosa è molto più complessa. Sono molti anni che si sta tentando di migliorare l’aspetto nutrizionale nelle scuole con mille progetti, ma a poco è servito. Nell’immaginario collettivo si pensa che il primo problema da affrontare sia il cambiamento del menù, oppure pensare a come migliorare ogni singola ricetta. L’esperienza mi ha insegnato che non è sufficiente. La complessità di questo argomento è vasta e l’azione da intraprendere è molto più complessa e profonda. Gli attori da coinvolgere sono tanti ( famiglie, insegnanti, dirigenti degli istituti, ecc.), e gli strumenti da dover e poter utilizzare sono da scegliere con cura, unitamente a campagne di comunicazione e sensibilizzazione che vanno mirate e ben pensate.

Punto 2 Proporre un’etichettatura nutrizionale obbligatoria sulla parte anteriore della confezione;

Su questo fronte, l’Italia, ha chiaramente dimostrato di essere amica dell’industria alimentare e non del popolo. I politici hanno sempre declinato l’invito dell’UE nell’adeguarsi all’etichettatura a semaforo, anche condivisibile da un certo punto di vista, ma di fatto non c’è mai stata la volontà di trovare altra soluzione in proposito,  difendendo apertamente quell’industria la cui produzione di prodotti alimentari (se così si possono definire) dovrebbe essere messa sul banco degli imputati e condannata senza esclusione di colpi.

Punto 3 e punto 4 – Relazione della Commissione sull’attuazione delle disposizioni del sui servizi di media audiovisivi (AVMSD), comprese quelle su comunicazioni commerciali su cibi e bevande malsane – Sviluppare e attuare linee guida per codici di condotta sulla riduzione del marketing alimentare malsano per i bambini, compreso il marketing online attraverso le disposizioni dell’AVMSD e  un’azione comune di buone pratiche in materia di nutrizione (“Miglior mappatura”);

Anche qui viene da chiedersi se non sia tutta una presa in giro. Gli articoli che riportano l’allarme sull’aumento dell’obesità infantile (e non solo) in relazione al consumo di junk food e bevande zuccherate si perdono; dopo anni di denunce su questo argomento con studi che riportano il drastico aumento del tasso di obesità nei giovani e la relativa crescita di patologie come appunto il cancro, nulla è cambiato. Nelle scuole ci sono macchinette che distribuiscono il peggio (visto che parliamo di revisione del programma nelle scuole); vip e influencers che promuovono prodotti improponibili; rappresentazione di prodotti che si nascondono dietro il biologico, magari con la famiglia felice, un campo coltivato e parole che esprimono la più profonda falsità, offendendo quella scienza che ha sempre cercato di lavorare per tutelare la salute, nel suo più ampio significato.

Punto 5 – Pubblicazione di uno studio di mappatura delle misure fiscali e delle politiche tariffarie su zuccheri, bibite e bevande alcoliche;

L’Italia si è ben evidenziata su questo tema. Ricordiamo l’allora ministro Lorenzin, quando l’OMS aveva invitato i governi ad attivare programmi di sensibilizzazione per ridurre il consumo di zucchero nella popolazione. Le minacce che sono uscite da quella bocca si ricordano ancora oggi. Non parliamo delle varie mozioni che promuovevano la sana alimentazione, presentate da quei pochi politici di evidente intelligenza  e rigorosamente bocciati da una maggioranza ignorante, corrotta, che si arroga la facoltà di giudicare argomenti di cui non ne hanno nessuna conoscenza.

Punto 6 – Ulteriore riduzione della presenza di contaminanti cancerogeni negli alimenti impostando limiti di livello massimo per più di questi contaminanti

Ho recentemente pubblicato  un articolo che riporta i dati del nuovo rapporto presentato  da Pesticide Action Network Europe (PAN Europe) dove si mette in risalto quanto l’Unione Europea abbia preso una direzione completamente sbagliata in relazione all’uso dei pesticidi. Da questo rapporto emerge che i cittadini d’Europa hanno un’esposizione ai pesticidi sempre più alta, nonostante le autorità continuino a mentire affermando il contrario. Tra il 2011 e il 2019, il residuo dei pesticidi è aumentato sui prodotti ortofrutticoli venduti nell’Unione Europea. Il rapporto si concentra esclusivamente sulla categoria dei fitofarmaci “più pericolosi” indicati nella normativa europea, ovvero quella categoria che li lega allo sviluppo di importanti patologie come tumori, malattie cardiovascolari, diabete, e che risultano essere altamente tossici anche per l’ambiente.

Punto 7 – HealthyLifestyle4All supporto alla promozione di stili di vita sani per tutte le generazioni ;

Sono anni che si sta parlando di Piano per la prevenzione, ci sono migliaia di progetti istituzionali che riguardano questo tema, e nulla è cambiato. Il potere delle grandi aziende dell’industria alimentare  attivano accordi che legittimano la loro partecipazione nella politica pubblica, con il potere di punire o premiare i governi per le loro decisioni/normative,  situazione denunciata da fonti o giornalisti autorevoli, ma che vengono sistematicamente nascoste o circoscritte per continuare una politica (sporca) che favorisce le lobby dell’industria alimentare a discapito della salute del cittadino e del pianeta.

Dati di cui occuparsi

Nel 2021 sono stati 1,3 milioni gli europei morti per cancro. Su questo “programma” si sprecano le parole di commozione dei vertici parlamentari dell’UE, parole che, a me personalmente, offendono nel profondo. Un programma nel quale si parla di tecnologia, innovazione, affrontando la malattia così come la prevenzione, esclusivamente con vaccini e farmaci mirati; l’alimentazione e stile di vita, dimostrata essere un fattore determinante, è appena menzionato. Le azioni che andrebbero intraprese porterebbero ad un profondo cambiamento di tutti quegli equilibri che non destano interesse a uomini (e donne) di potere.  Anche l’Industria farmaceutica gioca un ruolo fondamentale: se mangiare sano e fare un sano stile di vita riduce il rischio di ammalarsi, come fanno a vendere vaccini.

“Senza un’azione decisa il numero di casi aumenterà quasi del 25 % entro il 2035, facendo del cancro
la prima causa di morte nell’UE”

Già, ma perché non si è intervenuti prima?

La colpa è nostra

In tutto questo il popolo è il maggior colpevole. Alle persone non interessa cambiare stile di vita e alimentazione (troppo difficoltoso). È vero, si è persa la cultura del cibo e il marketing così come l’industria alimentare hanno preso il sopravvento, ma noi glielo abbiamo permesso, e forse è arrivato il momento di tirare fuori la testa dalla sabbia se vogliamo salvarci. Ma chissà, probabilmente molti di noi non sono interessati.

Elena Alquati Food Consultant

 

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