È da poco uscito Il rapporto europeo sull’obesità 2022 dell’Oms, che svela quanto la situazione che riguarda i tassi su obesità e sovrappeso abbia raggiunto proporzioni epidemiche con una tendenza all’aumento, ma quel che è peggio, è che nessuno dei 53 Stati membri ha avviato politiche che come obiettivo abbiano la salute dei cittadini. L’Oms esorta gli stati membri affinché attivino strategie che limitino l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili, e, entro il 2025 si possa bloccare il costante incremento di peso.
L’obesità è una malattia multifattoriale che si caratterizza per accumulo patologico di grasso con importante conseguenze sulla salute e qualità di vita. È uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale e incide pesantemente sulla durata della vita. Sono 4 i principali fattori comportamentali legati alla mortalità da Malattie Croniche non Trasmissibili:
- l’uso di tabacco;
- inattività;
- consumo di alcool;
- alimentazione scorretta.
I dati
Nel 2021 è stata la causa del 90% dei decessi e l’85% delle YLD (anni vissuti con disabilità). In Europa il 50% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 sono in sovrappeso o obesi, al secondo posto dietro gli Stati Uniti, un problema ormai considerato tra le principali cause di morte e disabilità, con stime che indicano 1,2 milioni di decessi all’anno (potenzialmente sottostimati), corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale.
L’obesità è una condizione fisica che aumenta il rischio di disabilità e morte prematura per via delle patologie (malattie croniche non trasmissibili) che si sviluppa, come:
- malattie cardiovascolari;
- diabete;
- malattie respiratorie.
E’ inoltre responsabile di almeno 200 mila nuovi casi di cancro all’anno (pare sviluppi almeno 13 tipi di cancro diversi) anche questi destinati a crescere.
Uno stile di vita che uccide
I fattori che caratterizzano il nostro stile di vita non sono certo di aiuto (4 li ho già citati), anzi, una società altamente digitalizzata, così come un marketing impietoso che pubblicizza prodotti alimentari malsani (soprattutto per i bambini) e la proliferazione dei giochi online che invitano alla sedentarietà contribuendo alla crescente ondata di sovrappeso.
Una politica da cambiare
Nel rapporto si indicano una serie di raccomandazioni che gli Stati membri dovrebbero intraprendere attraverso un impegno politico di alto livello, creando rete e sinergie tra i diversi settori della società. Chi governa deve credere in questo approccio, ma deve anche comprendere l’importanza che ricopre la capacità di saper gestire le risorse finanziarie nonché la revisione di obiettivi primari che NON devono favorire lo status quo. La politica, in questo momento, favorisce un sistema che dà priorità alla crescita (infinita) facendo passare un messaggio in cui il consumismo (patologico) è la salvezza e il cambiamento di questo pensiero è sicuramente la sfida più difficile da affrontare.
Cambiare i sistemi alimentari
Le multinazionali alimentari, negli ultimi anni, hanno avuto un’espansione impressionante e il loro considerevole potere ben strutturato e ben coordinato sia sul piano politico che economico, è un problema di gigantesche proporzioni. Le strategie utilizzate da queste aziende per ostacolare la prevenzione sull’obesità sono molteplici, subdole, con livelli di corruzione che coinvolgono anche la scienza, la quale, abbracciata al marketing, stabilisce una rappresentazione nutrizionale non certo a vantaggio della salute.
Questo potere si rafforza in contesti politici con accordi che di fatto legittimano la partecipazione dell’industria alla politica pubblica, mentre il dovere dei politici sarebbe quello di rafforzare tutte quelle leggi necessarie a mitigare i danni economici e sociali relativi alla concentrazione del mercato definendo il benessere dei consumatori come essenza primaria.
Ne abbiamo di lavoro da fare!
Scrivi un commento