La commissione affari sociali si riunisce e approva una risoluzione per interventi urgenti. Il motivo? Allarme obesità. In realtà la situazione è grave ormai da tempo, ma nonostante i continui allarmi OMS, tutte le ricerche scientifiche degli ultimi 20 anni, il Piano Nazionale per la Prevenzione e tutte le linee guida stilate che ne conseguono, niente ha fermato ciò che era in previsione.

Qualche dato?

Ho trattato questo argomento più volte, ma possiamo fare un nuovo punto della situazione:

Nello specifico:

  • 1 italiano su 10 è obeso
  • 35% sovrappeso
  • 1.700.000 bambini e adolescenti sono in sovrappeso o obesi

Cosa dice il testo?

Il testo della Commissione Affari Sociali del Senato vuole essere un punto di svolta dove si vuole passare all’azione con “provvedimenti urgenti e incisivi”, e con questo testo il Governo sottoscrive un impegno in prima persona.

I punti sono tutti molto importanti, anche se faticosamente attuabili, certo è che da qualche parte è ormai diventato necessario partire.

Tra gli argomenti citati nell’impegno preso dal Governo, un importante presa di posizione si vuole prendere sul tema legato al marketing:

“6) ad intervenire sulla pubblicità di prodotti alimentari e bevande non alcoliche per bambini, al fine di:

  • a) adoperarsi affinché i luoghi dove i bambini si riuniscono (asili, scuole, cortili delle scuole, luoghi adibiti allo svolgimento di servizi pre e post scuola, parchi giochi, centri per il bambino e la famiglia, strutture sanitarie pediatriche, luoghi in cui si svolgono attività sportive e culturali) siano liberi da ogni forma diretta e indiretta di pubblicità di alimenti con un elevato contenuto di grassi saturi, acidi grassi, zuccheri e sali liberi;
  • b) sviluppare politiche di contenimento del marketing alimentare sui bambini, con la predisposizione di misure che proteggano l’interesse pubblico;
  • c) approntare meccanismi specifici ed eventuali norme attuative per il contenimento del marketing alimentare per i bambini, corredati dalle definizioni di sanzioni (per comportamenti lesivi della salute dei cittadini e in particolare dei bambini) e di un sistema per la notifica di reclami;
  • d) prevedere un sistema di monitoraggio per garantire la conformità degli obiettivi in merito al contenimento dell’impatto del marketing alimentare sui bambini che includa soggetti che non hanno conflitto di interesse;
  • e) predisporre un sistema per valutare l’efficacia delle norme sul contenimento dell’impatto del marketing alimentare sui bambini in relazione a un contesto più generale, in particolare per quanto riguarda la misurazione delle variazioni di vendita o di quote di mercato di alimenti con un elevato contenuto di grassi saturi, acidi grassi, zuccheri e sali liberi;
  • f) identificare le informazioni e la natura degli effetti del marketing alimentare rivolto ai bambini per sviluppare ulteriori ricerche in questo campo al fine di ridurre l’impatto sui bambini della pubblicità di alimenti con un eccessivo contenuto di grassi saturi, acidi grassi, zuccheri e sali liberi;”

Ovviamente gli attori principali saranno i luoghi istituzionali, come le scuole, e per estensione insegnanti ed  educatori.

Il cambiamento

Sono molti anni che seguo attivamente questo tema, e so molto bene quanto sia grande la difficoltà di cambiare, o peggio ancora di dover comunicare quanto sia necessario cambiare. Ogni giorno pensi ad una iniziativa nuova, e, con questa, speri di poter aprire un piccolo varco nella mente delle persone con cui parli per sensibilizzarle anche solo un pochino. Tanto lavoro è stato fatto, tanto è cambiato, eppure niente è cambiato.

Abbiamo un allarme obesità tale, che ha portato una commissione in Senato a riunirsi per prendere provvedimenti urgenti. Tante sono le domande che mi viene da porre, ma non servirebbero, l’importante è andare avanti e continuare a credere che il cambiamento possa essere possibile.

 

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