Formazione, informazione, educazione alla cultura del cibo
Tutto cambia, questo è uno dei punti cardini che ho imparato nei miei studi e nella mia esperienza, e, seppur con molta fatica, ho cercato di comprendere cosa potevo fare per adeguarmi ai tempi, utilizzando nuovi strumenti di lavoro con i quali tutt’ora fatico a relazionarmi (social, web, digitale). Ho quindi preso un periodo di riflessione, molto profonda, e ho cercato di ricostruire un percorso utilizzando prevalentemente il mio sito, cercando di seguire questo flusso innovativo senza rinnegare i miei principi. I miei capi saldi restano comunque gli stessi: filosofia dell’alimentazione, storia e cultura del cibo. Le politiche alimentari sono un nesso importante e necessario per comprendere cosa succede nei luoghi di governo e cosa potremmo fare noi per cambiare una situazione veramente drammatica. La scienza è un punto di riferimento, dal mio punto di vista, marginale ma necessario per poter essere compresi attraverso quel linguaggio oggi così tanto di moda: il linguaggio dei nutrienti.
Cos’è il cibo per me?
Il cibo è un legame che attraverso il tempo, tra un territorio e l’altro, di generazione in generazione, ci racconta dove siamo stati, dove siamo e dove stiamo andando; è un insieme di ingredienti partoriti dalla Madre Terra che si uniscono e si armonizzano tra loro con la sapienza che solo l’uomo ha saputo esprimere attraverso le tradizioni, e con esse vi è l’adattamento all’ambiente. La tradizione è costituita dai saperi, dalle tecniche e dai valori che ci vengono e ci sono stati tramandati; l’innovazione è la capacità di modificare questi saperi in base al contesto ambientale in cui l’uomo vive e, se ben compresa, ed elaborata con consapevolezza, potrebbe diventare tradizione; la cultura non è altro che l’interfaccia tra tradizione e innovazione. (foto Umberto Punzi)
Ti racconto le mie radici
Nonostante la mia formazione prettamente volta verso la conoscenza energetica del cibo grazie ai miei studi di Medicina Tradizionale Cinese, le mie radici professionali gettano le fondamenta nel Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale Tumori, allora sotto la direzione del Dr. Franco Berrino. Qui ho acquisito una grande esperienza, insegnando alle donne reclutate nei progetti, come cambiare alimentazione secondo le direttive del Fondo Mondiale della Ricerca sul Cancro.
Ti chiederai cosa ci facevo in un luogo di scienza! In realtà è semplice: gli studi avviati dal Dr. Berrino si basavano proprio sulle sapienze orientali, in particolare della Macrobiotica. Ed ecco che tutto ha inizio proprio qui.
Il mio approccio
Dopo quasi trent’anni di esperienza e di profondi studi, sono arrivata ad una conclusione: la rigidità non premia. Studiando Medicina Tradizionale Cinese ho compreso quando l’adattamento sia il perno centrale per aiutare le persone a cambiare. Ognuno di noi è un mondo a sé stante e non tutti rientriamo nello stesso parametro di visione della vita: l’educazione ricevuta, le abitudini, il contesto sociale, il lavoro, l’aspetto economico, la famiglia sono tutti determinanti che implicano facilità o difficoltà al cambiamento. Teniamo presente questi pochi punti di riferimento:
- Il territorio come fattore primario – Non serve nutrirsi di ciò che arriva dall’altra parte del mondo, non è etico e nemmeno rispettoso verso l’ambiente; ad esempio
- La qualità è essenziale – Prima di pensare a quello che dobbiamo mangiare, sarebbe bene cominciare a comprendere ciò che dobbiamo togliere. Indipendentemente dal macronutriente, mangiamo cibo vero e non cibo trasformato dall’industria alimentare; per saperne di più
- Noi mangiamo cibo non nutrienti – La scienza dell’alimentazione ha separato le componenti di ogni singolo alimento, lasciandolo privo della sua storia e della sua identità. Gli strumenti scientifici hanno ben dimostrato di essere inadatti nel comprendere sistemi complessi come il cibo e la dieta; per saperne di più (articolo premium)
- Lo stato è responsabile quanto noi – Se ognuno di noi ha il dovere di prendersi il mano la responsabilità della propria salute, lo stato ha sicuramente il dovere di proteggere la salute del proprio cittadino, e le politiche alimentari, purtroppo, stanno proteggendo la salute dell’industria alimentare. Questo è un altro punto di cui dobbiamo diventare consapevoli, e smettere di pensare con la testa dei vari guru, delle diete di moda, o peggio ancora del marketing. per saperne di più
Hai visto la mia pagina shop?
Anche questo progetto è avviato. Libri, inserti, opuscoli, dispense, tutti in formato ebook per averli sempre con te. Informazioni che spaziano dalla storia e cultura del cibo, a riflessioni sulla visione scientifica, filosofia dell’alimentazione e molto altro. Ah dimenticavo, alcuni ebook si possono scaricare!
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